Sapete cos’è lo sfagno? E’ un particolare tipo di muschio che cresce nelle torbiere o nelle sfagnere. Ha delle fibre vegetali molto lunghe e quindi è capace di assorbire e trattenere acqua fino a 20 volte il suo peso fino a rilasciarla gradualmente. Questo super poter lo rende perfetto per svariati usi che oggi vedremo insieme. Lo sfagno della qualità migliore che potete trovare in commercio è quello cileno, come questo. Ha fibre più lunghe e si presenta più integro a vista d’occhio quindi non a pezzetti o sbriciolato. Il suo costo è un po’ più elevato ma è riutilizzabile e quando avrete scoperto tutti gli usi in cui possiamo impiegarlo concorderete con me che, se siete coltivatori appassionati di piante, questo non può mancare nel vostro kit perché, tra l’altro, può letteralmente salvare la vita ad una vostra pianta messa male. Quindi non perdiamo tempo e cominciamo!
Partiamo subito dal primo uso, forse il più comune:
- alleggerire il terriccio
Quando facciamo un mix di terriccio, lo sfagno può essere aggiunto insieme ad altri inerti per rendere il terriccio può leggero, areato e drenante, come mi avete visto fare in questo video. Aggiungerlo al mix rende perfetto il substrato per coltivare araceae come le monstere, le alocasie, i philodendri o gli anthurium.
Per tutti gli altri usi che vedremo a seguire, lo sfagno va preparato. Che vuol dire? Va semplicemente lasciato a mollo in acqua per circa mezz’ora, strizzato per bene ed è pronto. Vediamo come usarlo in questo modo:
- salvare una pianta
Quando abbiamo avuto problemi di marciume radicale (quindi la pianta è rimasta con pochissime radici sane) oppure quando la pianta ha subìto uno stress idrico o termico e così via lo sfagno può essere utile per aiutarla a ripartire. Togliamo il substrato in cui si trova e la trasferiamo in sfagno. Le caratteristiche di questo speciale muschio essiccato permetteranno alla pianta di riprendersi veramente bene, rimettere un bell’apparato radicale e reidratarsi correttamente.
- fare le talee
Può essere utilizzato per mettere a radicare le talee. Grazie alla sua umidità costante e duratura nel tempo, massimizzerà la possibilità di successo della radicazione.
- aiutare un seme di avocado
Lo sfagno è molto utile anche per far germogliare più rapidamente un seme di avocado. Metterli in un giaciglio di sfagno fornirà loro un ambiente perfetto e ad alta umidità che aiuterà e velocizzerà il processo di schiusura del seme rispetto al classico metodo degli stuzzicadenti con l’acqua.
- creare un palo di sfagno
Per le piante epifite, come la Monstera, e per tutte quelle che crescono aggrappandosi in natura ad un supporto, possiamo usare lo sfagno per creare un palo piccolo o grande che sia e permettere così alle radici di queste piante di aggrapparsi, infilandosi all’interno delle fibre dello sfagno stesso. Per massimizzare questo processo lo sfagno va tenuto umido, manualmente oppure creando un palo di sfagno autoirrigante.
- fare la margotta
Tecnica che si usa generalmente su piante dal fusto legnoso come il ficus, la margotta può essere impiegata con successo anche sulle piante tropicali più diffuse nelle nostre case. Basterà avvolgere un nodo della pianta con lo sfagno, ricoprire questo bozzolo con pellicola da cucina e aspettare, controllando di tanto in tanto lo sfagno per mantenerlo idratato. Dal nodo che abbiamo così avvolto usciranno delle radici perciò noi potremo, infine, tagliare al di sotto della margotta e avere una porzione della pianta già perfettamente radicata che si renderà subito indipendente, pronta ad essere piantata a sé.
- coltivare i bulbi di alocasia
Infine, possiamo usare lo sfagno per far germogliare e coltivare i bulbetti che abbiamo trovato nel terriccio della nostra alocasia. Si possono mettere direttamente in terra o anche in argilla espansa ma personalmente preferisco lo sfagno: credo sia il miglior metodo anche per tenerli più a lungo oltre la messa delle prime radici, magari lasciandoli in questo substrato e quindi coltivandoli in semi idroponica.
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Francesca.