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Avocado: come ottenere la pianta dal seme

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Una delle cose più belle da fare è far germogliare un seme di qualcosa che abbiamo mangiato e poi vederlo trasformarsi in pianta, vero? L’avocado, in questo, ci dà molta soddisfazione: è veramente facile e divertente farlo crescere in casa.

Prima di cominciare

Una volta che abbiamo mangiato il nostro avocado e ci è rimasto tra le mani il semone o semino dobbiamo spellarlo. Togliere la buccia aiuta a far aprire il seme più rapidamente. Per facilitare questa operazione, possiamo mettere il seme ancora con la buccia in ammollo per una notte.

3 metodi per far germogliare il seme

Ora che il nostro seme è stato sbucciato possiamo procedere in tre modi diversi:

  • metodo degli stecchini – procuriamoci tre stuzzicadenti e infiliamoli un po’ in obliquo nel seme. Il seme ha un ‘’verso’’ ovvero c’è un sopra, da cui uscirà il fusto, e un sotto, da cui uscirà la radici. E poi una linea appena accennata che si spaccherà, aprendolo in due per permettere proprio al fusto e alle radici di venir fuori. Seguiamo, perciò, la direzione e posizioniamo bene gli stecchini come nella foto qui sotto. Dopodiché lo mettiamo in acqua non fredda fino a coprirlo di circa ⅔. Cambiamo l’acqua quando la vediamo un po’ sporca e ora non ci resta che attendere di vedere il seme spaccarsi.
  • metodo dello scottex – per chi preferisce non bucare il seme esiste questo metodo che sembra avere anche risultati più rapidi. Basta avvolgere il seme di avocado in uno scottex bagnato, chiuderlo a pacchetto e poi infilarlo in una bustina di plastica o un contenitore. Ogni tanto va controllato per scongiurare la formazione di muffa o per bagnare un po’ lo scottex se ci sembra che si stia asciugando. Anche qui, non ci resta che attendere di vedere il seme spaccarsi.
  • metodo dello sfagno – anche in questo metodo non si prevedono buchi. Come base umida in cui alloggiare il nostro seme abbiamo lo sfagno che è un tipo di muschio disidratato o essiccato e viene molto usato nella coltivazione di piante da appartamento. Ci ho scritto un articolo che trovi qui e lo sfagno migliore da acquistare è questo. In questo caso, facciamo rinvenire una piccola porzione di sfagno in acqua per circa mezz’ora. Dopodiché lo strizziamo, lo mettiamo in un barattolo di vetro e poi ci alloggiamo dentro il seme, ricoprendo tutt’attorno con un altro po’ di sfagno. Ogni tanto ricordiamoci di aprire il barattolo per scongiurare la formazione di muffa.

Ed ora?

In tutti e tre i casi, se posizioniamo i seme in un posto un po’ più riservato, lontano da correnti d’aria e sbalzi termici germoglierà più rapidamente. Io utilizzo una piccola serretta come questa, utile anche per talee e piante baby. Quanto all’attesa, però, non c’è una scienza esatta. Personalmente ho avuto semi che hanno germogliato in una settimana, semi che ci hanno messo due mesi e semi che non si sono mai aperti. Una cosa è certa: se facciamo questa operazione in primavera o in estate daremo al semino le condizioni migliori per germogliare meglio e più rapidamente.

È uscita una radice… o un germoglio!

Quando il seme si spacca può decidere di mettere prima le radici, prima il germoglio oppure di fare entrambe le cose. Anche qui non dipende molto da noi ma dal seme stesso. Se stiamo usando il metodo degli stecchini in acqua o dello sfagno, lasciamolo dov’è. Lasciamo che si sviluppi in acqua o nello sfagno, che metta le radici e che faccia un bel germoglio alto una decina di centimetri prima di trasferirlo altrove. Se stiamo usando il metodo dello scottex, una volta che il seme si è spaccato e ha cominciato a far venir fuori radici e/o germoglio, non possiamo lasciarlo lì. Possiamo decidere di trasferirlo in un qualsiasi substrato: terriccio, argilla espansa, acqua, sfagno ecc… Non c’è un substrato più idoneo dell’altro, possiamo scegliere in base alle nostre esigenze e, magari, se abbiamo più semi, sperimentare personalmente substrati diversi.

Extra: ma devo veramente cimarlo?

Quando il nostro avocado ha raggiunto un’altezza di circa 20 cm e ha messo almeno tre/quattro foglie possiamo decidere di cimarlo. Non è obbligatorio farlo se non ce la sentiamo! Lo dico perché, per molti, questa operazione viene vissuta come un trauma. Ovviamente la cimatura, a detta degli esperti del settore, ha i suoi vantaggi: crescita più rapida, pianta più forte, ramificazione. Personalmente ho notato diversi benefici dopo aver deciso di cimare i miei avocado ma non è che non cimandoli crescono male male. In generale mi sento di consigliarvi di cimarlo se ha fatto un fusto sottile e molto lungo. Questa cosa succede quando riceve poca luce quindi possiamo decidere di cimarlo all’inizio della primavera e metterlo in un luogo più luminoso per farlo ripartire. La cimatura va fatta lasciando sul fusto almeno un paio di gemme (sono dei rigonfiamenti sul fusto) perché da lì ripartirà. Possiamo anche decidere di cimare in seguito cioè una pianta di avocado un po’ più grande e già cresciuta tagliando due/tre foglie apicali.

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A presto,

Francesca.

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