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Quali vasi auto-irriganti acquistare e come farli da sé

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Tante piante e il sogno di renderle (quasi) indipendenti? Be’, siete nel posto giusto!

Avete mai sentito parlare dei vasi auto-irriganti? Sono speciali vasi che hanno una riserva idrica e ciò permette alle piante di essere più indipendenti e non dipendere, appunto, dalle nostre annaffiature.

Un altro vantaggio dei vasi auto-irriganti è quello di sfruttare la subirrigazione, tecnica che consiglio sempre per annaffiare le piante (ne parlo all’interno di questo articolo). In base al sistema con cui sono concepiti è impossibile sbagliare le annaffiature perché la pianta pesca dalla riserva, in maniera autonoma, l’acqua che le serve. Ma c’è comunque un ma. Bisogna saper usare questi vasi correttamente e io sono qui proprio per questo!

Inoltre, in questo articolo, vi mostrerò anche come realizzare fai-da-te e in maniera rapida, semplice ed economica dei vasi auto-irriganti casalinghi, utili anche per piante piccine.

Vasi autoirriganti: quali scegliere

In commercio ce ne sono veramente tanti ma, ovviamente, io vi consiglierò quelli con cui mi sono trovata meglio. Cominciamo da quelli della Elho. Realizzati in plastica riciclata in un’azienda che sfrutta l’energia proveniente dalle loro pale eoliche, trovo che i vasi auto-irriganti della Elho siano i migliori e più versatili e vi spiego perché. Si compongono di un inserto come questo che è gestisce effettivamente l’auto-irrigazione e di un coprivaso come questo abbinato. Potete, però, anche acquistare solo l’inserto e metterlo in un vaso dal diametro corrispondente a vostra scelta. Facili da assemblare, come indicatore per la riserva d’acqua hanno una simpatica fogliolina che vi indica se il livello è al MIN o al MAX e quindi se c’è ancora acqua a disposizione della pianta. Per annaffiare, mettete acqua direttamente nella bocca posta davanti alla fogliolina e il gioco è fatto! L’unico contro secondo il mio parere personale: partono da un diametro di 17cm quindi non sono utilizzabili per piante più piccole.

Un’altra azienda super valida è la Lechuza, la stessa che fa anche il pon. Infatti la maggior parte arriva già completa di un sacchetto di pon, un insieme di inerti che loro suggeriscono di impiegare nell’utilizzo dei loro vasi auto-irriganti. Questi sono completi di vaso interno e coprivaso e sono disponibili in moltissime dimensioni e forme come questo piccolo deltini. Il contro che qui posso trovare è il costo più alto rispetto alla Elho.

Terza opzione provata personalmente è questa. Sono vasi auto-irriganti completi di una marca cinese, relativamente economici e di piccola dimensione che ho trovato funzionali e comodi. L’unico contro: non essendo di qualità elevata qualche volta mi è capitato di vedere l’indicatore bloccato sul livello massimo quando invece la riserva era esaurita.

Vantaggi

Rendere le piante più indipendenti in generale vi sembra poco? Ecco tutti i vantaggi che ho personalmente riscontrato:

  • sono comodissimi soprattutto d’estate, quando cioè le piante hanno bisogno di più acqua
  • sono la soluzione ideale se andiamo in vacanza una settimana
  • sono un aiuto alla corretta annaffiatura (ovvero: la subirrigazione)

Ma come li utilizziamo correttamente?

Eh sì, ok che sono una manna dal cielo ma vanno utilizzati correttamente. L’accortezza principale riguarda soprattutto la riserva d’acqua. Quando riempiamo la riserva e la pianta beve l’acqua da sotto, l’indicatore scenderà al livello MIN. Istintivamente ci verrebbe da riempire nuovamente per far alzare l’indicatore fino a MAX, vero? Assolutamente no! Aspettiamo almeno qualche giorno per far respirare le radici della pianta e permettere al panetto di asciugare almeno un pochino. Questo eviterà di esagerare, mettendo le nostre piante letteralmente a mollo in maniera costante; vi aiuterà anche a scongiurare ristagni, muffe o parassiti in genere.

Vasi auto-irriganti fai-da-te

Un metodo che uso spessissimo, soprattutto per le piante più piccine oppure per risparmiare qualche euro, è quello del cordino. Vi basterà procurarvi un cordino (sintentico, mi raccomando, come questo), tagliarne un pezzo lungo circa 8-12cm e inserlo, con l’ausilio di una matita, all’interno di uno dei fori di scolo posti sotto il vaso. Alloggiate poi il vaso all’interno di un coprivaso più piccolo del suo diametro, in modo tale che resti sospeso e che non sprofondi all’interno. Riempiremo il vaso con l’acqua (concimata all’occorrenza). E grazie al cordino, la pianta pescherà da sola l’acqua di cui avrà bisogno.

Eventuali link presenti nell’articolo potrebbero essere affiliati. A voi non cambia nulla ma acquistando da questi link io guadagno una piccolissima commissione che serve a supportare il mio lavoro.

A presto,

Francesca.

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