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RINVASO delle piante di casa: 5 regole d’oro per NON SBAGLIARE più

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Sai rinvasare correttamente una pianta? Sai quanto è importante farlo nella maniera giusta? Be’, niente panico. Se hai qualche dubbio leggi questo questo articolo dove ti spiego quali sono le 5 regole d’oro per un rinvaso perfetto.

Perché è importante

Rinvasare una pianta nella maniera corretta le darà una casa adatta per diverso tempo, anche anni, una base fondamentale e spesso trascurata per rendere una pianta rigogliosa, sana e felice.

  1. Il giusto terriccio

Di base bisogna acquistare o creare in casa un terriccio drenante. In questo video ne creo 3 diversi, dal più semplice al più complesso. Vi consiglio di vederlo per capire quanto è semplice farlo da sé piuttosto che usare i terricci universali pronti in busta che spesso non sono ottimali.

  1. Rimuovere o no il vecchio panetto di terra

La scelta di rimuovere il vecchio panetto di terra dipende dalla condizione dello stesso. Se ci troviamo davanti ad un substrato sbagliato, compatto o idrofobo (quindi troppo vecchio, che non riesce più ad assorbire l’acqua e quindi il nutrimento) lo togliamo. Cerchiamo di eliminare il più possibile senza danneggiare le radici.

Se, invece, abbiamo a che fare con un terriccio buono, che magari abbiamo creato proprio noi qualche anno prima o che ha messo un coltivatore più esperto quando ce l’ha venduta, possiamo lasciarlo. Lo apriamo solo leggermente per liberare appena le radici e procediamo.

  1. Il vaso corretto

Vaso grande non vuole dire più spazio per far crescere la pianta più rapidamente. Significa dare spazio a possibili ristagni idrici e quindi potenziale marciume radicale. Il vaso andrebbe sempre scelto qualche centimetro in più rispetto al precedente, senza esagerare quindi. L’errore sarebbe nel creare uno spazio molto più grande rispetto a quello che serve all’apparato radicale: la pianta non utilizzerà tutta l’acqua che andremo a versarne il panetto e perciò tenderà a rimanere sempre umido, con porzioni ci potrebbero dar luogo a ristagni interni. Vi consiglio l’acquisto di vasi trasparenti per monitorare al meglio la crescita delle radici e il benessere del substrato stesso.

  1. Argilla espansa sul fondo: sì o no?

So bene che l’argilla espansa sul fondo si usa da tantissimi anni. È facile trovarla come indicazione per aumentare il drenaggio del vaso su tanti libri di botanica del passato… a detta della maggior parte degli esperti del settore è ancora necessaria. Ma dopo recenti studi esperimenti, compreso quello de ”Le Georgiche” in cui Sebastiano mostra proprio perché risulta un errore continuare a metterla, è stato verificato che potrebbe addirittura creare dei ristagni nella parte inferiore del vaso più che contribuire al drenaggio. Me ne sono accorta anche io stessa facendo qualche prova. Perciò preferisco ormai da un anno utilizzare una retina sul fondo del vaso, riciclandola dal sacchetto delle patate ad esempio, giusto per creare una base ed evitare che il terriccio esca dai fori. Un terriccio così drenante ben fatto non ha d’altronde bisogno di altro!

  1. Stratificazione corretta 

Vediamo adesso come comporre in maniera corretta la stratificazione del rinvaso. Mettiamo circa un terzo di terriccio sul fondo compattando leggermente. Alloggiamo la pianta disponendo le radici con armonia, in modo che occupino tutta la circonferenza del vaso. Mettiamo il resto del terriccio, scuotendo e distribuendolo in maniera uniforme e infine compattando leggermente. 

Ed ora? 

Quando abbiamo la nostra pianta davanti correttamente invasata possiamo annaffiarla, annaffiamo in questo caso dall’alto per aiutare a stabilizzare il panetto di terra. 

Per lasciare il primo strato di terra asciutto ed evitare l’arrivo di moscerini o muffa, possiamo annaffiare successivamente per sub-irrigazione e la pianta ci ringrazierà, anche perché l’apparato radicale si svilupperà in maniera corretta e quindi verso il basso.

➜ Per il VIDEO YOUTUBE relativo a questo articolo clicca qui o sull’immagine qui sotto:

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A presto,

Francesca.

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