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Inerti: cosa sono e a cosa servono

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Nella coltivazione delle piante sicuramente avrete già sentito questa parola: inerti. Ma cosa sono? E a cosa servono? Sono veramente indispensabili nella composizione dei nostri substrati? La risposta breve è: sì. In questo articolo ti spiego perché.

Gli ”inerti” vengono chiamati così perché non collaborano al nutrimento della pianta. Servono principalmente ad alleggerire il terriccio, che altrimenti risulterebbe troppo compatto, ma hanno anche altre proprietà interessanti che vedremo di seguito.

Discorso a parte per la semi idroponica (se non sapete cos’è potete leggere questo articolo). In questo tipo di coltivazione gli inerti sono l’unica cosa di cui è composto il substrato: servono per sostenere la pianta e per condurre, per capillarità, l’acqua concimata al per apportare nutrimento fino alle radici.

Esistono vari tipi di inerti ma vi parlerò solo quelli da me usati e testati negli anni. La maggior parte sicuramente li conoscete già e magari li avete anche usati in diverse occasioni. Il vantaggio degli inerti, a differenza del terriccio, è che possono essere sempre lavati e riutilizzati.

A seguire quindi vi parlo degli inerti che utilizzo con ”pro e contro” – che ovviamente sono frutto della mia esperienza.

Argilla espansa

Si tratta di un inerte ricavato dalla cottura di vari tipi di argille. Si presenta sottoforma di sferette molto leggere e porose. PRO: è l’inerte che suggerisco per cominciare perché economico e di alta reperibilità. Utile nella semi idroponica per le piante grandi perché è leggera e non rende il vaso un macigno. CONTRO: spesso è molto polverosa e quindi nella semi idroponica è buona norma lavarla però i residui che rilascia non sono ottimi da scaricare nel lavandino, sia perché alla lunga potrebbe otturarlo sia per l’impatto ambientale quindi occhi ad usare un colino. La trovate qui di dimensione sferica come la mia.

Perlite espansa

Si tratta di un inerte che viene prodotto dal riscaldamento di rocce vulcaniche come l’ossidiana. PRO: inerte molto piccolo, utile per le piante di dimensione ridotta oppure per piante che hanno radici sottili. E’ economica e di alta reperibilità. CONTRO: è abbastanza polverosa quindi occhio a quando la maneggiate (non respirate a pieni polmoni in un sacchetto di perlite) e, sempre nel discorso relativo alla semi idroponica, vale la pena sciacquarla. La trovate qui.

Lapillo vulcanico

Si tratta di frammenti di materiale roccioso che si origina durante un’eruzione vulcanica. PRO: inerte abbastanza piccolo, utile per le piante di dimensione ridotta. Mediamente economico e di buona reperibilità. Ottimo nella coltivazione di succulente e cactaceae (piante grasse). Molto utile come pacciamante. CONTRO: è estramente polveroso perciò è buona norma lavarlo o lasciarlo comunque ammollo un po’ prima dell’utilizzo in semi idroponica. E’ abbastanza pesante quindi in grandi quantità può appesantire di parecchio un vaso. Lo trovate qui.

Seramis©

Si tratta di un granulato di argilla ottenuto da una speciale lavorazione e cottura, brevettato e prodotto nel Westerwald in Germania. PRO: inerte veramente piccolo, utile per le piante di dimensione ridotta oppure per piante con radici sottili. Utilissimo per piante che hanno bisogno di un substrato costantemente umido dal momento che trattiene molto meglio più a lungo l’acqua rispetto ad altri inerti. CONTRO: è abbastanza costoso, difficile da gestire in vasi molto grandi e di non sempre facile reperibilità in Italia. Lo trovate qui.

Lechuza-Pon©

Si tratta di un composto di tre inerti (pomice, zeolite e lapillo) brevettato e prodotto dalla Lechuza. Contiene concime granulare a lento rilascio che nutre le piante fino a sei mesi/un anno. PRO: composto piccolo e ben bilanciato. Essendo fertilizzato non si possono fare errori nella concimazione. Annaffiando il concime a lento rilascio si attiverà. CONTRO: è mediamente costoso e in grande quantità (quindi in vasi medio/grandi) diventa estremamente pesante. Lo trovate qui.

In ultimo, un consiglio

Sperimentate! Gli inerti sono veramente tanti e diversi. Mi riprometto di aggiornare l’articolo quando ne avrò provati e testati di nuovi.

Eventuali link presenti nell’articolo potrebbero essere affiliati. A voi non cambia nulla ma acquistando da questi link io guadagno una piccolissima commissione che serve a supportare il mio lavoro.

A presto,

Francesca.

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