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Piante per l’ufficio: facili e che purificano l’aria (secondo la NASA)

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Il tempo che passiamo a lavoro è spesso (e aggiungerei: purtroppo) maggiore di quello che passiamo a casa. Quando arriva la domenica e guardiamo indietro all’intera settimana ci rendiamo conto che abbiamo vissuto poco o pochissimo i nostri spazi domestici. Senza addentrarci in una critica alla vita moderna, in cui il lavoro ci lascia troppo poco tempo libero, in questo articolo vorrei darvi un aiuto per rendere più vivi i vostri spazi lavorativi. Come? Ma ovviamente grazie alle piante! E se state dicendo a voi stessi “eh ma poi prendersi cura delle piante è difficile, soprattutto in ufficio” sono qui per tranquillizzarvi: ecco la lista delle piante perfette per gli ambienti di lavoro perché, udite udite, oltre ad essere di facilissima gestione purificano anche l’aria. Non ci credete? Non lo dico io ma lo dice la Nasa!

Il “Clean Air Study” condotto dalla NASA

Il NASA Clean Air Study era un progetto del 1989 guidato dalla NASA in collaborazione con l’ALCA. Il progetto prese vita con l’obiettivo di trovare modi efficaci per purificare l’aria in ambienti sigillati come quelli delle stazioni spaziali. Alla fine di questi studi è stato dimostrato che alcune piante comuni da appartamento, oltre ad assorbire anidride carbonica e rilasciare ossigeno attraverso la fotosintesi, possono anche fornire un modo naturale per eliminare inquinanti organici volatili come benzene, formaldeide e tricloroetilene. Ci tengo a precisare che lo studio non si è concentrato su ambienti lavorativi perciò non è stato dimostrato con certezza che questa azione purificante riesca ad essere efficace anche in ambienti molto vasti e/o con ricambio d’aria da interno a esterno come, appunto, negozi o uffici. Successivi studi del 1993, del 1996 e del 2004 hanno però approfondito ciò e quindi dimostrato che l’abilità di queste piante è tangibile. Sono inoltre belle e semplici, perfette anche per i pollici meno verdi, quindi ci sono solo pro a decidere di inserirle nei propri ambienti di lavoro.

La lista delle piante studiate

Inizialmente lo studio del 1989 ha analizzato 12 piante ma ricerche immediatamente successive sulla filtrazione dell’aria sono arrivate a catalogare circa 30 piante proprio per le loro proprietà purificanti e queste sono: Phoenix roebelenii, Dypsis lutescens, Nephrolepis exaltata ‘Bostoniensis’, Nephrolepis obliterata, Hedera helix, Chlorophytum comosum, Epipremnum aureum, Spathiphyllum ‘Mauna Loa’, Anthurium andraeanum, Aglaonema modestum, Chamaedorea seifrizii, Chamaedorea elegans, Rhapis excelsa, Sansevieria trifasciata, Philodendron cordatum, Philodendron bipinnatifidum, Philodendron domesticum, Dracaena marginata, Dracaena fragrans, Dracaena deremensis, Ficus benjamina, Ficus elastica, Gerbera jamesonii, Chrysanthemum morifolium, Dendrobium, Phalaenopsis, Dieffenbachia, Homalomena wallisii, Aloe vera, Musa acuminata.

Le migliori e più semplici da tenere a lavoro

A partire quindi dallo studio della NASA e applicando le mie personali conoscenze circa la cura relativa di alcune di queste piante, vi consiglio di seguito quelle per me più semplici e facili da tenere a lavoro, sia che si tratti di una piccola piantina da mettere accanto al proprio computer sia se l’intenzione è quella di riempire uno spazio condiviso più o meno grande.

  • Sansevieria – originaria dell’Africa occidentale, la trovate anche sotto la recente nomenclatura di Dracaena Trifasciata ed è la pianta ideale degli uffici perché vuole acqua solo a terreno super asciutto quindi anche una volta al mese (ovviamente questo dipende sempre dalle condizioni ambientali) e poi si adatta anche a condizioni di luce non ottimali. Ne trovate di tante varietà come le trifasciate (laurentii, moonshine, golden hahnii), la cylindrica o la cylindrica skyline, la zeylanica, la kirkii, la metallica, la robusta blue, la star canyon o green granite, la samurai, la masioniana ecc ecc…
  • Pothos – ricadente e tanto decorativo, il pothos o Epipremnum cresce velocemente e anche in posti non luminosissimi. Non richiede cure costanti e, se ci siamo distratti, ci fa capire che ha sete ammosciando tutte le foglie. Nato in Oceania presenta tantissime varietà come il golden, il marble queen, l’n’joy, pearls&jade, manjula, aureum global green ecc ecc…
  • Palma Areca – se cerchiamo una pianta imponente e importante che diventi la regina di uno spazio ampio allora possiamo scegliere la palma areca ovvero la Dypsis Lutescens. Originaria delle foreste pluviali dell’Indonesia orientale, gradisce una bella luce non diretta e un terriccio che resti abbastanza umido ma non zuppo.
  • Clorofito – piante amica degli animali il Chlorophytum Comosum cresce veloce e fa dei getti ricadenti al termine dei quali si formano micro-piantine che possono essere staccate, propagate e quindi coltivate a parte per avere una nuova pianta. Nato nelle regioni dell’Africa subsahariana si adatta a quasi ogni condizione di luce ma gradisce un terriccio umido ma mai zuppo.
  • Aglaonema – la Aglaonema Modestum è una pianta originaria della Cina che si adatta perfettamente ai nostri interni e richiede cure veramente minime, perdonando sia qualche dimenticanza che i comuni errori di distrazione. E’ particolarmente resistente sia alle basse che alle alte temperature.
  • Dracaena – conosciuta anche con il nome di Tronchetto della Felicità, la Dracaena Deremensis è una pianta tropicale africana che si sviluppa abbastanza in altezza. E’ molto ornamentale e si adatta perfettamente ai nostri ambienti ma nel periodo primavere-estate gradisce annaffiature regolari.
  • Ficus Benjiamin – originario dell’Asia, il Ficus Benjamina cresce molto in altezza se gode di una buona esposizione e di annaffiature abbastanza regolari quindi è altamente decorativo. Lo trovate sia a foglie verde che variegate di bianco o verde chiaro.
  • Ficus Elastica – conosciuto anche come Fico del Caucciù o Pianta della Gomma, il Ficus Elastica ama un’esposizione luminosa abbondante e in natura si adatta perfino al sole diretto infatti lo vediamo spesso lungo le strade delle città. Originario dell’Asia tropicale, è una pianta molto resistente e non richiede annaffiature continue; cresce molto fino a diventare un albero maestoso.
  • Spatifillo – lo Spathiphyllum è quella pianta dai famosi fiori bianchi a cucchiaio che spesso si vede proprio negli ambienti di lavoro o nelle hall degli alberghi. Nasce in Costa Rica ma si adatta a condizioni di luce varie ma gradisce un po’ di accortezza sulle annaffiature quindi non dimenticatelo. Anche se lui, come il Pothos, ci fa capire che ha sete afflosciandosi tutto.
  • Zamioculcas – originaria dell’Africa orientale, la Zamioculcas zamiifolia è sicuramente una pianta che avrete visto più di una volta in uffici, spazi condivisi e luoghi pubblici. Questo perché, come molte altre citate prima, è una pianta dalla fortissima adattabilità e che richiede cure molto minime, acqua a terreno secco e si adatta anche alla poca luce. L’unica accortezza con lei è annaffiarla da sotto perché annaffiarla da sopra potrebbe far marcire i fusti.
  • Bambù della Fortuna – ovvero la Dracaena Sanderiana è una piantina perfetta da tenere vicino al computer, da coltivare però in argilla espansa o anche solo acqua. E’ molto decorativa e poco esigente, preferisce una buona illuminazione ma è più rustica di quello che si pensa.

Come prendersene cura

Le regole generali per tutte queste piante sono poche e semplici e vi assicureranno di mantenerle in vita, sane, rigogliose, forti e quindi felici. E sarete felici anche voi!

  • acqua solo al bisogno: controllate il terriccio infilando uno stecchino di legno o, se volete proprio andare a colpo sicuro, acquistate un tester come questo (una volta infilato nel substrato vi dirà se è il momento di annaffiare). Quindi procedete con l’annaffiatura solo se il terriccio risulta asciutto e poi scolate l’eccesso dal sottovaso per evitare i ristagni nel vaso.
  • concime: anche solo una volta al mese ma non trascuratelo, uno come questo qui andrà benissimo. Basta diluirlo secondo le istruzioni della confezione (anche più diluito di quanto vi dicono).
  • mantenetele lontano da caloriferi e condizionatori.
  • quando e se avete voglia e tempo, pulite un po’ le foglie. Va bene anche usare un piumino cattura-polvere magari lavabile come questo o uno straccio in microfibra come questo appena umido di sola acqua pulita.

Avere un ambiente di lavoro green

Che sia un luogo aperto al pubblico o frequentato solo da ci lavora, avere un ambiente più verde ha tantissimi benefici. Ormai sono tante le ricerche scientifiche pubblicate negli ultimi anni (come questa) che dimostrano come spazi interni arredati con piante aumentino benessere e produttività. Se poi, come ha scoperto la NASA, la maggior parte delle piante da interno svolgono anche un’azione purificante dell’aria, non abbiamo davvero più scuse per non portarci vicino al computer una piccola Sansevieria oppure convincere l’ufficio a mettere una bella Palma Areca all’ingresso.

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A presto,

Francesca.

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